L’uomo veste sorrisi e compiacimento
una parvenza mobile di complicità illusa,
ondeggia e scivola a piedi caldi
sanguinanti e nudi.
Pianori di rovi ha percorso
dai giorni più lontani
conosce la voce delle stelle
l’ idioma dei sassi e delle piante,
vulcani dentro gli occhi
e petali pallidi di morte rose.
Un tempo gli afferrò le mani un dio geloso
come Golem di buio appeso a un albero,
un fiore sanguinante di dolciastri odori
gelidi artigli nel tempio della notte.
Se il mare avesse un volto somiglierebbe a lui
lo stesso disegno e suono,
qualcosa di etereo che implode e spaventa.
Niente rimorsi o tristezza
il cielo si copre di seta e osso.
(“L’Attimo e l’Essenza” Arduino Sacco Editore)