Archivio per luglio, 2013
Amo di bizzarro sentimento,
ammalorato.
Amo di dolore sordido
di sangue e umori.
Amo il tuo restare, l’impenitente ardire.
Amo, ma d’amore stanco,
imperfetta immagine di perfezione,
metafora insana, gelido artiglio.
Amo l’incedere lento delle tue mani arse
sul mio corpo di pietra.
Amo essere ancora,
amare e gemere, fluire il tuo corpo
per saziarmi di tua sembianza
e ricordarti, immobile,
muta com’eri un tempo.
(L’Attimo e l’Essenza)
Parlo a te come una danza
a piedi nudi sui cocci acuminati della vita
come pazzo che si strema
per l’ombra di un sorriso luminoso
parlo a te come una danza
come fuoco acceso
al grido di un tiranno antico
l’urlo dal pulpito di un Savonarola cieco
parlo a te come una danza
come nuvola di pioggia
canna sbattuta dal vento
un ragno sulla tela o rondine caduta
parlo a te come una danza
agitando braccia e vele di pensieri
come legno bianco in balia delle correnti
soltanto un urlo muto udrai
nelle malinconie cercate
nelle pietrose sere
quando la campana del ricordo
squillerà rintocchi di pensieri.
(L’Attimo e l’Essenza)
“Vivo da quando me ne accorsi
e cominciai a nutrirmi d’infinito
senza quietarmi mai, pazzo di vita.”
Veramente “orgasmica”.