Le donne che ho avuto
profumano ancora
di brace e di fiele
d’asfalto e vaniglia
di letti disfatti.
La mano hanno teso
attrici di illuse commedie
e non mi condussero molto lontano
al breve confine soltanto
di un sogno che piano s’infranse.
Qualcuna mi rise
qualcuna mi pianse
ma nulla mai strinsero a me
nemmeno un’impronta accennata
o un breve disegno di sole
ed ora che posso
specchiare i miei occhi
nel fondo dei suoi
imparo ad amare
la gioia che scrivo
nei versi distratti
imparo il dolore
e ad essere vivo.
(L’Attimo e l’Essenza – Arduino Sacco Editore)