Archivio per febbraio, 2014
vita
Pubblicato: febbraio 23, 2014 in UncategorizedTag:Guido, Mazzolini, poesia, scrittori, scrittura
Avevi ragione tu.
Pubblicato: febbraio 22, 2014 in UncategorizedTag:gambero, Guido, libri, Mazzolini, passo, scrittori, scrittura
Ti riconoscerò
Pubblicato: febbraio 21, 2014 in UncategorizedTag:Guido, Mazzolini, poesia, scrittori, scrittura
Ti riconoscerò
tra la solita gente
che accalca le strade
la folla stremata che inutile
vaga stamane,
saprò che sei tu
porterai un cappello di cielo
guanti di trine
e tante buone intenzioni.
Io poggiato a quel muro di calce
le mani in tasca lasciate
a pesare gli inverni più lunghi
ti riconoscerò perché sei provvidenza
o perché non esiste destino
nient’altro che flebili lampi,
azzardo di luci
e casuali occasioni.
Avrai il profumo della mia infanzia
di un posto sicuro,
il sapore più intenso
di pesca e acqua salata.
Ti riconoscerò
quando portando le labbra al tuo viso
vacillerà dubbio un respiro
per un solo momento.
(“L’Attimo e l’Essenza”)
inferni
Pubblicato: febbraio 18, 2014 in UncategorizedTag:Guido, inferni, Mazzolini, poesie, scrittori, scrittura
Soli
Pubblicato: febbraio 13, 2014 in UncategorizedTag:gambero, Guido, libri, Mazzolini, passo, scrittura
Giuda
Pubblicato: febbraio 11, 2014 in UncategorizedTag:Giuda, Guido, libri, Mazzolini, scrittori, scrittura
…Chiusi gli occhi e pensai a quella notte di tanto tempo fa, al momento in cui la mia gente si accorse che qualcosa stava cambiando per sempre e il mondo di allora non sarebbe più stato lo stesso.
L’arrivo dell’oppressore venne preannunciato da una grande pioggia di stelle. Quella notte i bambini guardavano in alto e avevano la bocca spalancata per lo stupore. Tutti restarono con gli occhi alzati, rivolti al coperchio del cielo attraversato da graffi veloci di luce. Molti di loro capirono subito il presagio, intuendone il significato. I segni del cielo non erano mai stati portatori di belle notizie per il mio popolo.
«Le stelle non sono ambasciatrici di gioia. Le stelle anticipano il disastro. Arriverà presto siccità. Oppure un’inondazione. O una malattia cattiva che mieterà i nostri figli. Le stelle non promettono mai niente di buono.»
Un vecchio con la barba lunghissima parlava sottovoce e alzava una mano verso il cielo mentre con l’altra si percuoteva il petto. Colpi fortissimi, a pugno chiuso, sembrava un tamburo impazzito. Una donna corse a chiamare il marito. Si strinsero l’uno all’altra guardando il cielo, quasi volessero cercare un breve ristoro alla sfortuna. Non bastò. Non poteva essere sufficiente. Qualche giorno dopo arrivarono le prime legioni a sporcare le nostre terre. Orde di eserciti barbari appestarono l’aria, puntando le loro lunghe lance di morte verso quelle stesse stelle che ne avevano previsto l’arrivo.