Immagino un fiume caldo che nasce dal centro di te e irrora ogni cellula. Immagino un’esplosione di energia primordiale che risplende, migliaia di scintille colorate che accendono la nostra notte e la mutano in un’alba di rinascita.
Nessuno ci guarda, perché spesso il mondo è cieco davanti al miracolo di due persone abbracciate, davanti a una donna che sorride e riflette l’anima negli occhi di un uomo. Il mondo è cieco davanti alla novità di una vita che sboccia. Immagino un fiore azzurro che cresce nella sabbia di un deserto arido e nessuno che si accorge del miracolo. Immagino una stella che pulsa solitaria nello spazio siderale. Sola e felice si espande, esplode e feconda di vita un universo gelido e buio.
(“Tutto ciò che siamo” racconto di Guido Mazzolini, disponibile qui)
Stupendo questo immaginare. Buona serata. Isabella
Bello, sì. E anche tutto il resto del racconto. Ciao carissima.
Immagino questo bel mondo e sarebbe rimasto così, se non sarebbe arrivato qualcuno chiamato uomo, ciao Giusy
il racconto da cui è tratta questa frase parla, secondo me, del vero significato della parola amore e famiglia. Se ti va leggilo. A presto.
Ti chiedo scusa, ho riletto l’articolo, non avevo compreso la metafora, è vero parla della famiglia e dell’amore, non bisogna mai essere supeficiali, buona serata Giusy
Scusa di che? Ciao carissima, a presto.