Se il termine della vita fosse definitivo, se la morte avesse l’ultima parola, in fondo l’esistenza sarebbe un bicchiere di carta bucato. Goccia dopo goccia si svuota, perde il suo contenuto e alla fine lo accartocci e lo getti via. Per qualcuno il foro è più grosso di altri e la vita durerà meno. Ognuno di noi ha una data di scadenza, questo è innegabile. E allora quale senso dare al tempo? Quello di una corsa velocissima, da perdere il fiato e poi alla fine tagli un traguardo inesistente e tutto finisce? O forse è meglio fingere di essere eterni, pur sapendo che si tratta di una pietosa bugia? Meglio non guardare la fine, non chiedersi, non indagare, rimanere degli utili idioti, utili a un società che ci vuole consumatori addormentati e manovrabili?
L’ha ribloggato su La vespa e….
Penso spesso allo scorrere inesorabile del tempo. A volte sento proprio che mi morde le chiappe. La morte fa parte della vita. Una mia amica proprio pochi giorni fa mi ha detto seria guardandomi negli occhi:” Verena, la morte non esiste!”
Vero. Se c’è lei, non ci siamo noi… Ciao e grazie per la visita. A presto.
personalmente preferisco guardare ad una fine lontana, riempire il tempo che mi separa da questa lontananza con un mucchio si sogni, desideri, obiettivi e ambizioni e cercare di raggiungere o coglierne qualcuno, preferisco osservare e cercare di farmi soddisfare da quello che vedo e trovo e non farmi tante altre domande per le quali, per quel che ne so nessuno può darmi una risposta utile… rimando tutto a quando magari quella lontananza mi sembrerà più vicina consapevole che potrei aver rimandato troppo, ma per il momento ho ben altro a cui pensare…
Usando semplici paragoni, rispetto alla storia dell’universo noi siamo un semplice battito d’ali di una farfalla. Ma hai mai notato come è dannatamente bella quando vola?
Verissimo…Ciao.