Chiedo la mia notte
dove trovarmi ancora
più candido di oggi
più fanciullo di ieri
come acqua ferma
per riportarmi a riva.
È quasi troppo terso il cielo
lavato da un innaturale azzurro
che tutto sembra raggiungibile
persino la purezza più felice.
Cammino in me
nelle mie lande perdute
cercando solamente l’intuizione
una chiara linea infinita
congiunta al mistero
che non diventi sterile domanda
ma risposta luminosa
un secco risplendere d’astri
per essere eterno
come le pietre o la gaiezza.
(Suoni – Ed. progetto cultura)
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