Spirito pensò alle persone con le quali aveva condiviso l’esistenza. Vide Salvo e Maria darsi la mano e allontanarsi nel cerchio di un tramonto rosaceo. Passarono davanti ai suoi occhi come immagini senza consistenza, stelle cadenti che attraversano il buio del cielo e incrociano lo sguardo fino ad accecarlo, disegnando un graffio di luce prima di scomparire. Pensò che chiunque si fosse mescolato alla sua vita, presto o tardi se ne sarebbe andato lasciando cicatrici invisibili e dolorose. Capì che la solitudine celava un bisogno insoddisfatto che a volte avrebbe bussato alla porta del cuore, chiedendo a gran voce di entrare. Capì che il prezzo dell’autosufficienza era quella lieve sensazione di peso nel centro del petto, un malessere che a volte scompariva per poi presentarsi più forte di prima. Il privilegio della solitudine, invece, era una spessa corazza, gelida e asettica, scura e inaccessibile. Un’armatura per non soffrire, per non sentire quello strappo di corda troppo tesa, quello schiocco di frusta nel fondo del cuore.
La ragione degli alberi
Pubblicato: luglio 10, 2015 in frasi, lettori, libri, scrittori, scrittura, UncategorizedTag:alberi, Guido Mazzolini, ragione
commenti
…”un graffio di luce”… sembra il limine dove ogni ‘ossimorica’ sostanza…tra carne e soffio vitale…misteriosamente si scioglie…
L’immagine ha colpito molto anche me. Felice di avere una sensibilità simile alla tua. Ciao!
si, è un’immagine ‘di confine’, di traghettamento… Ciao 🙂
evviva le parole e i libri, quando riescono a portarci lontano. Ciao!
Ciao Ti ho nominato per questo nuovo tag. Qui trovi tutte le informazioni. https://ilcieloeblusopralenuvole090683.wordpress.com/2015/07/12/nomination-liebster-award/
A presto e buona domenica 🙂