C’è un pegno del corpo, un dazio da pagare. Col tempo ti accorgi che un giorno hai smesso di crescere e hai cominciato a decrescere. Qualcuno la chiama vecchiaia, un altro ti dice che il tempo passa per tutti e nessuno è immune dal crudele involversi della vita. Così osservi un bambino giocare e capisci che un giorno hai smesso di farlo. E la parabola non punta più al cielo, ma lenta sta tornando alla terra.
Tutto è relativo e tutto ti avvolge e modifica. Eppure hai dentro un istinto, un pensiero sommesso che chiama e ti fa pensare che in fondo l’idea della fine non è altro che il temporaneo trasformarsi di un’eternità appena intuita.
Il pegno del corpo
Pubblicato: ottobre 17, 2015 in frasi, lettori, libri, poesia, racconti, scrittori, scrittura, UncategorizedTag:Guido Mazzolini
commenti
Intensa profonda e vera questa delicata riflessione.
Mi piace molto.
Lieto giorno
Eli.
Piace anche a me. Tanto. Ciao e grazie!
Bellissimo. Davvero
Grazie! A presto.
E’ una ruota che gira inesorabile e non puoi farci nulla.
Purtroppo sì… Ciao!
Ciao