Pensò che, chiunque si fosse mescolato alla sua vita, presto o tardi se ne sarebbe andato lasciando cicatrici invisibili e dolorose.
Capì che la solitudine celava un bisogno insoddisfatto che a volte avrebbe bussato alla porta del cuore, chiedendo a gran voce di entrare. Capì che il prezzo dell’autosufficienza era quella lieve sensazione di peso nel centro del petto, un malessere che a volte scompariva per poi presentarsi più forte di prima.
Il privilegio della solitudine, invece, era una spessa corazza, gelida e asettica, scura e inaccessibile. Un’armatura per non soffrire, per non sentire quello strappo di corda troppo tesa, quello schiocco di frusta nel fondo del cuore.
La ragione degli alberi.
Pubblicato: aprile 1, 2016 in frasi, lettori, libri, racconti, scrittori, scrittura, UncategorizedTag:Guido Mazzolini
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