Figlia di roccia e fuoco
ruscello di gioia che ride
donna di sensi e passioni
o bambola di porcellana
con gote rosse di bimba
sei spirito scalzo di zingara
zucchero e spezie d’oriente.
Ti ho visto sbocciare prezioso mistero
la tua è una stagione di sole
papaveri e sogni che volano
come larghi aquiloni.
Cavalca la vita
e mai sottomettiti a lei
perché ciò che conta è la meta
e non come navighi il viaggio,
avrai comode scarpe di seta
o camminerai a piedi nudi
su cocci taglienti
ma il porto d’arrivo è lo stesso
ed io resterò ad aspettarti
vestito di luce e futuro
o come un povero vecchio ricordo.
Ti amo di baci e pensieri
come onda di fiume pulito
come candido fiore sulla riva di un fosso,
ti amo come pioggia estiva
un desiderio notturno
come un’ombra di luna bagnata
che cura le notti di pianto.
Entro nella tua vita giovane
sono il ramo d’acacia che batte sul vetro
e ancora ti tengo la mano,
rimani soltanto per sette stagioni
qui c’è una buia finestra
una vecchia poltrona
una coperta sgualcita che avvolge
le mie troppe parole di padre.
Guido Mazzolini