Archivio per giugno, 2017

Charlie Gard è un bambino di 10 mesi, affetto da una malattia genetica rarissima (solo 16 casi al mondo). Questa malattia dal nome terribile – “sindrome da deplezione del DNA mitocondriale” – provoca il deperimento dei muscoli e condanna a una morte certa. I medici hanno detto che non ha speranze, quindi è meglio interrompere ogni forma di cura per evitargli sofferenze inutili. I genitori hanno combattuto come farebbe qualsiasi genitore, hanno raccolto i fondi per una cura sperimentale, ma i medici si sono opposti al trasferimento del piccolo negli Stati Uniti e sono ricorsi a un tribunale per avere ragione. E anche il tribunale ha affermato che è meglio sospendere le cure. I genitori allora hanno tentato l’ultima possibilità, la Corte Europea dei Diritti Umani, ma anche questa ha deciso che il piccolo deve morire.
Questa, molto in breve, la tragica storia di Charlie Gard.
Oggi, al Great Ormond Street Hospital di Londra, verranno interrotte le cure e gli ausili vitali, come è stato decretato da un tribunale senza coscienza e senza cuore. Il piccolo volerà in un mondo migliore di questo, un mondo che lo accoglierà come merita. A braccia aperte.
Perdonaci piccolo Charlie, perdona chi non ha avuto il coraggio di sperare, perdona un’umanità che ha perso ogni parvenza di umano e ti ha rifiutato in nome di una libertà falsa e pretestuosa. Un umanità che ha deciso per te.
Perdonali, Charlie.
Perdonaci.

Guido Mazzolini

Suscettibile. Basta poco e la corazza cede, si spezza la catena che tiene ancorato a riva il batticuore, quella che anestetizza il sentimento e concede il lusso e l’illusione che tutto sia sotto controllo, verificabile, comprensibile.
Suscettibile. È sufficiente un pensiero, un piccolo input attraversa la tempia e invade il cervello. Non è necessariamente un ricordo, può essere un suono, una parola, una sillaba. E tutto comincia a vibrare, e perdo il controllo, e il sangue torna a scorrere nelle vene. Riprendo il colore e l’ardore. Riprendo a vivere.
Suscettibile. Convinto di essere solido e forte, ancorato al reale. Invece sono talmente leggero che basta un soffio di vento.
E riprendo a volare.
E quel soffio di vento sei tu.

(Guido Mazzolini)

Crescendo ti accorgerai di nascere ogni istante, lo capirai così, senza un preciso sforzo della ragione. Comprenderai che ogni battito di vita è un dono, capirai che ogni momento cancella il precedente, rendendoci nuovi e rinnovati. Anche il tempo è uno strano concetto. A volte gocciola come un rubinetto guasto, altre volte è veloce come un colpo di coltello. Ti diranno che il tempo è un tesoro e che non va sprecato. Non crederci. Usa il tuo tempo con calma e spendi ogni minuto alla ricerca di te, di ciò che sei realmente.
Il mondo benedice l’azione e maledice l’inerzia. Gli uomini che contano sono quelli in movimento costante, quelli che spostano capitali e sentimenti da una mano all’altra, preoccupandosi solo dei propri interessi. Non crederci, non lasciarti ammaliare da questo modello di vita. Diventa padrone dei tuoi giorni e capirai che spesso il silenzio e la quiete sono portatori di un miracolo.
In molti proveranno a dirti chi sei, sfornando definizioni senza sosta, come maschere che cercheranno di calarti sul viso. Fatti forza e non crederci. Non sarà facile, perché spesso la vita ci obbliga a recitare parti, a indossare panni che ci vanno stretti, ma appena possibile cerca di uscire da questa logica meschina, cerca di toglierti di dosso l’inganno.
Diventa ciò che sei e non dimenticarlo mai, perché tutto è già racchiuso in quell’ammasso rosa di cellule e sangue che il mondo stolto ancora non riesce a chiamare vita. Ciò che sei è nascosto nel ruscello che prende vigore dal fiume di tua madre, nell’abbozzo impreciso di quegli occhi che tra nove mesi saranno inondati di luce. Sei già tutto, e nessuno potrà aggiungere o togliere un solo iota alla tua essenza.

Guido Mazzolini

 

…S T U P E N D A !

Amavo le tue mani
erano forti, colme di doni
un’oasi di luna serena.
Abitavo in loro,
come un insetto che ha trovato la tana
e indugia all’inverno.
Amavo il tuo sorgere lieto.
Nulla da chiedere
nemmeno un pentimento
o il sapore di un sogno.

 

Guido Mazzolini