Sei boccio sul ramo
spicciolo colmo di vita
verde primavera, umida gioia
nel ponente di una sola mano.
Sei spiga dorata che oscilla
ramo selvaggio
il frutto maturo del pane
il succo più amaro da bere.
Sei stagione più bella del sogno
il breve istante
tra ciò che non è,
il passo leggero del gatto
la grande distanza
tra l’avere e il donare.
Sei nudo altopiano
sorgente da bere
possiedi gelosa
tutti i colori del buio.
Sempre
il regalo della terra
offre un calice di gioia
da bere insieme
sorseggiando adagio.
Tiepide labbra lusingate
e un lieve decantare d’infinito
un declinare adagio
senza più pace.
Odore di te
che muta
diviene più denso
e sale alla testa,
è un guizzo di pesce
che increspa uno specchio di lago.
(“Forme difformi” di Guido Mazzolini) leggilo qui