Cominciai a parlare senza fermarmi, battute, sciocchezze, luoghi comuni. Mi assalì il pensiero che la vita fosse volata anche per lei, correndo in avanti. Pensai alla nostra Venezia e a una finestra che gettava lo sguardo sul campanile di San Marco. Quanta realtà vissuta, quante strade percorse. La guardai come si guarda un ricordo lontano, con la stessa dolcezza e con lo stesso dolore. Era una donna di trent’anni che sfidava la vita a testa alta. Lo sguardo appariva più adulto e il naso più affilato, il sorriso era rimasto lo stesso, un abisso di labbra rosse e carnose. Più bella di allora, il tempo ne aveva migliorato i lineamenti, davanti a me vedevo una donna che aveva risolto ogni dubbio, un germoglio sbocciato e trasformato in albero maestoso.
Un celeste divenire (Guido Mazzolini)
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