Archivio per marzo, 2020

Avviso

Pubblicato: marzo 19, 2020 in Uncategorized

La fonte ideatrice di questo blog purtroppo è stata accarezzata come tanti dal maledettissimo accidente che in questo periodo sta attanagliando il mondo.

Credo che a questo punto non rimanga altro che il silenzio, almeno da parte mia. Grazie a tutti.

Elena

Ascoltavo Miles Davis, la sua musica nera e impenetrabile, le note spigolose e oscure, piccoli miracoli, ombre disegnate nella magia di una tromba che sillabava il linguaggio dell’anima. Michel Petrucciani fu per me il genio incastrato nella fragilità di un corpo deforme. Il luccichio dei suoi occhi, le stampelle e la voglia di sedersi alla tastiera, i pedali del pianoforte sollevati per consentire alle gambe di raggiungerli. Michel e le sue camicie stravaganti, Michel e i suoi occhiali, le mani piccole e potenti come due colibrì nervosi sulla tastiera. Il suono di un gigante e l’ingenuità di un bambino. Poi Keith Jarret, Herbie Hancock, Bill Evans e Cick Corea. Count Basie e Horace Silver, chiunque fosse in grado di squarciarsi il petto e donarmi il cuore, chiunque sfiorasse l’infinito con le dita. Pianisti immensi, eccentrici, celestiali improvvisatori, equilibristi sulla corda tesa della tecnica. Li vedevo felici e scanzonati, a differenza dei mostri sacri del pianismo classico, tutti impettiti e seri, stretti nei loro smoking scuri. Il jazz mi catturò, alzai le braccia al cielo e mi consegnai nelle sue mani misteriose. Grazie a lui accantonai il ricordo di Claudia. Mi adagiai in una dimensione consapevole di sogno, pensando che tutto stesse andando come doveva. Sfioravo i tasti del pianoforte e percepivo l’essenza del rimpianto. Esternai il pensiero di Claudia in una costante catarsi, la sua assenza divenne un dolore talmente fioco che pensai di essere riuscito a sublimarlo. Ringraziai il tempo e le mura innalzate dal passare dei giorni. Ringraziai la musica e il pianoforte che spegneva il pensiero. Suonavo e improvvisavo melodie e fraseggi, ero un piccolo insetto arrampicato su specchi dorati.

UN CELESTE DIVENIRE di Guido Mazzolini lo trovi scontato qui

Quando esplode, il tempo si dilata e un frutto non è altro che la lenta esplosione di un seme, l’albero di un germoglio, un vecchio conclude la deflagrazione di un bambino, lo spermatozoo feconda un ovulo che esplode nel segreto del ventre di una donna. La vita non è altro che un’esplosione sublime e anche i sentimenti sono boati silenziosi che si espandono, avviando meccanismi imperscrutabili che obbligano a uscire da te stesso per diventare altro. Aggrediscono senza darti il tempo per riflettere, può succedere in automobile, oppure sul divano mentre leggi un libro. Il sentimento si sdraia sotto di te e si impadronisce di tutto, non c’è un solo atomo libero, monta chiuso dentro te stesso, nel buio profondo dell’inconsapevolezza. Avanza, striscia e s’innalza, cerca il percorso più breve ed efficace, fluisce dalle caviglie e sale lungo i polpacci, striscia nello stomaco con il sibilo di un rettile. Soccombi e chiudi gli occhi, li riapri e sei differente, precipitato nell’abisso di un’esplodente vittoria, qualcosa feroce che fa tremare l’universo.

Guido Mazzolini