Tua la libertà di appartenere al cielo,
non tessere arabeschi di menzogna
amaramente consegnato all’impostura
rassegnata di transitoria immagine
o luce di fiaccola lontana;
percorri invece i tuoi sentieri
a piedi scalzi e lunghi passi
in viaggio tra sorgente e foce
mentre indossi gli anni tuoi
come un vestito nuovo ancora da sgualcire.
Tuo padre è un pazzo sognatore
è il latte acido del peccato
l’arco sfibrato che scagliò un dardo al cielo
è ciò che avanza in tavola
la corda scordata di melodie segrete.
Tuo padre è un uomo,
egli cavalca un selvaggio destriero
è Tamerlano nel deserto gelido
che sfida indomito il destino.
Guido Mazzolini