Archivio per novembre, 2020

Amai davvero, forse per le prima volta, vivendo due tipologie di sentimenti così vicini e dissimili. Claudia era la carne, il fuoco che ogni mattina destava la mia pelle. Aprivo gli occhi e annusavo l’aria, percepivo il calore del suo corpo come piombo fuso. Desideravo averla, conquistarla come un continente ancora da scoprire. Ero il mozzo sulla tolda della nave, a bocca aperta, stupefatto perché il miraggio inseguito da sempre era divenuto realtà. Afferravo la stella vagabonda che attraversava il mio cielo, quell’energia che dava senso al mio tempo senza senso.
“Tu sei la persona giusta dei miei giorni sbagliati”. Le ripetevo spesso questo ritornello, spingendo un carrello in un supermercato oppure davanti al disco infuocato di un tramonto. Mi attraversava il pensiero e lo condividevo, le sussurravo la più genuina delle verità. Sorrideva e annuiva. Conosceva tutto di me, i deserti, le paure, quella follia a tratti sgradevole, la giostra della mente che mi portava a sfiorare le nuvole per trascinarmi subito dopo nel pessimismo più distruttivo. Sapeva quello che io da vigliacco preferivo ignorare e mi accettava per quello che ero, accoglieva il mio nulla trasformandolo in tutto. Col tempo era riuscita a cambiarmi. Lentamente, con dolcezza, trattandomi come i suoi vecchi dipinti. Con pazienza aveva tolto dalla mia pelle la patina del tempo e restituito il me stesso di una volta.

Un celeste divenire lo trovi qui