A te ragazzo, ai tuoi capelli lunghi
portati con disinvoltura, ai tuoi
profondi chiari occhi indagatori
sdruciti jeans, ma privi d’esperienza
e quel sorriso stretto e smaliziato
indossi, come la tua età di fuoco
serrando in te un bisogno di dolcezza
che a volte pare scomodo e pesante.
Cammini tu, sfrontato come un fiore
che buca il grigio di un asfalto estivo
nel percepire la domanda chiesta
cerchi risposte di certezza. Lascia
che le tue mani s’alzino, che spingano
l’indefinito limite del cielo
nel corruscare di un tramonto vano
e trasformate in ali ti sostengano
oltre i confini della tua paura.
Tu sei ciò che diventa ora. Vedi
che già mi meraviglia quel tuo essere
come io ero e quanto mi assomiglia
quel cenno di sorriso ancora steso
quel lampo acceso nei tuoi occhi chiari.
Guido Mazzolini