Quando il numero delle notti che restano si fa più sottile, ti domandi come sia stato possibile lasciare correre il tempo e accumulare istanti su istanti, giorni su giorni, vita su vita. Il percorso della gioia è un viale privato, ben nascosto tra le pieghe della fronte, nel ricordo di un tempo buono e fuggito. È facile pensare a quando tutto scivolava senza intoppi, e il tempo era un’ansa di fiume che lavava peccati e pensieri. Facile pensarlo, soprattutto quando davanti agli occhi scorre un tempo irto di spigoli, un cammino faticoso di problemi e notti insonni. Allora meglio nutrirsi di immagini perdute, conservate nella memoria e mitizzate, giorni deboli resi forti dal meccanismo sottile del ricordo, giorni insapori che oggi appaiono dolcissimi perché non ci sono più. Il tempo è un regalo prezioso che non ti appartiene, puoi solo danzarlo e giocarlo. Siamo fatti così, inconsapevoli e troppo al riparo. Distratti. Sogniamo futuri e rimpiangiamo passati, senza vivere davvero il presente.
Guido Mazzolini