Archivio per dicembre, 2021

Il tempo scivola come uno sperpero, la vita che corre è un sacco bucato che portiamo sulle spalle e poco alla volta si svuota. Il viaggio nel mondo è un tragitto breve, soltanto una scintilla luminosa se paragonato all’eternità che attende ognuno di noi. Non è facile pensarci, ci vuole consapevolezza e capacità di andare oltre alla realtà delle cose, quella evidente, quella che chiunque può osservare.
Il mio viso è cambiato, la vita lascia segni sulla pelle mentre un anno chiude il cancello e un altro lo spalanca. E l’equilibrio è sempre quello di chi oscilla precario tra la percezione di un presente che si modifica e il desiderio di un’eternità immobile. Da una parte il tempo che limita l’azione e la colloca in una dimensione transitoria, dall’altra la comprensione di un necessario infinito e ogni istante è prezioso, è un dono che riceviamo, ma destinato a perdersi.
Tra questi due estremi accade la vita e arriva tra le nostre mani imperfetta, incompleta, rotta. Qualche volta riusciamo a ripararla, altre volte ci accontentiamo di quello che c’è senza nemmeno provarci. E il tempo galoppa sui nostri trionfi e sui nostri fallimenti, sulle promesse infrante, le attese, le volte che abbiamo chiuso le braccia per paura di essere feriti e le volte che le abbiamo aperte per vivere grandi avventure. Siamo uomini e donne capaci e desiderosi di bellezza, ma la parte più buia spesso prende il sopravvento e ci trasforma in belve assetate di sangue, caricature di un’umanità che dovrebbe essere luce e pace. Possiamo scegliere, e in fondo questa è la peculiarità del tempo, concedere un’altra occasione, permetterci di aggiustare il tiro per fare di più e per farlo meglio.
L’anno trascorso ha avuto un sapore distorto. Giorni scuri, momenti di leggerezza, e quante domande, quanti dubbi. Il dolore come un morso allo stomaco e il mio sentire meno, e sentirmi provvisorio. Ma se osservo oltre il turbinio dei desideri riesco a vedere una dimensione di consapevole certezza. Perché quello che conta è non perdere mai di vista la meta e continuare a scavare nonostante i colpi bassi del destino, nonostante tutto. Scavare per arrivare più in alto, scavare per toccare il cielo. È un ossimoro meraviglioso, ma a pensarci bene la crescita personale è racchiusa in queste azioni contrapposte.
A chi ha condiviso il mio sentire, scegliendo di fidarsi e di accogliermi. A chi ha cercato senza trovarmi e a chi mi ha voluto, compreso, tenuto.
Buon anno.

Guido Mazzolini

Auguriamo a tutti voi un 2022 di gioia, amore, pace, bene, salute, serenità e tanta, tantissima poesia. Un anno pieno di incontri strabilianti, di libri che tolgono il fiato, di sensazioni indimenticabili. Un anno pieno di vita.

Grazie per la vicinanza e la vostra presenza, per noi importantissima.

Tanti auguri e comunque vada… sarà un successo!

Elena & Paola

A tutti voi, amici di wordpress, tanti cari auguri per un Natale fantasmagorico e pieno d’amore. Non perdiamoci di vista e restiamo in contatto!!!!!

Elena & Paola

Ancora una volta la ruota del tempo ci consegna inconsapevoli al Natale, la stessa aria di festa e d’inverno, Natale sempre quello, Natale sempre nuovo. Il futuro che arriva trasforma scadenze da calendario in messaggi sottili che possiamo percepire nell’ascolto silenzioso di chi nulla possiede. Dobbiamo fare spazio, eliminare convenienze e connivenze di un presente spietato che corre e lascia tutti indietro.
È il Natale di chi sta bene e di chi sta male, il Natale dei bambini e dei vecchi, il Natale di un mondo che sembra rotolare, avvolto da un’inerzia terribile, un mondo che ha ancora paura del futuro, ma che contiene luminosi semi di speranza. Questi ultimi anni hanno minato molte certezze scoprendoci indifesi, transitori e arroganti, un piccolo punto nell’universo. La fragilità può precedere il nichilismo della resa, oppure il mistero di chi si scopre creatura in cerca di un Creatore. Sta a noi fare la scelta giusta.
A questo serve il dono del Natale, Luce nel buio più fitto, calore del fuoco in una grotta. Il Tutto prende la carne del nulla e diventa un immenso dono d’Amore, la sola risposta alla fame dell’uomo, il mistero che svela il destino di figli chiamati all’eternità.
A me, a voi, a tutti.
Buon Santo Natale.

Guido

Pesante segna il passo
di queste mani nude,
di questo corpo d’acero
nel tenue andirivieni del mondo
le tue parole come rondini
migrano e sfumano.
Abitiamo il presente.
Malinconiche valli
diventano occhi di prato.
Sorridi
e chiudo il sipario al silenzio.

Guido Mazzolini

Tutti abbiamo bisogno di fidarci di qualcuno, fin da piccoli stringiamo il dito di nostro padre, racchiusi per sempre in quella stretta, cercando sicurezza, desiderosi di qualcosa che riempia il vuoto. Dovremmo accettarci per ciò che siamo, con le nostre bruttezze, le nostre bellezze, i difetti e le rughe, così impegnati a recitare la parte di chi non ha bisogno di nulla. Ma se fosse questo l’ultimo giorno, se sapessimo che questa è l’ultima occasione che abbiamo per ascoltare la voce di chi ci ama, forse vivremmo più consapevoli, presenti, grati per i doni che riceviamo. Invece ci illudiamo che esisterà sempre un futuro, che la vita concederà l’ennesima possibilità di rimediare. Il domani non è garantito a nessuno, ogni momento potrebbe essere l’ultimo. Quindi non aspettare, resta vicino a chi ami, sii presente, apri le braccia, parla, racconta, ascolta.

Guido Mazzolini

Abbandonare è facile, veloce e indolore, è un istinto sottile che risiede nel fondo dell’anima, abita l’angolo più buio, quello indipendente dalla coscienza. Si abbandona ciò che non serve più, per noia o per difetto. Si abbandona quello che reputiamo inutile e lo facciamo senza pensarci troppo, con un’alzata di spalle e lo sguardo che cambia direzione e scivola verso panorami nuovi. Nuove sensazioni e stimoli, in fretta si abbandonano idee considerate antiche, pensando che il nuovo sia sempre meglio. È l’epoca del giovanilismo a oltranza, oggi conta la performance e la forma, interessa lo sforzo breve e intenso. È l’epoca del minimo rendimento, e vogliamo tutto e lo vogliamo subito. È l’inganno del “qui e ora”, di un presente sempre pronto ad accogliere un futuro troppo remoto e a dare un calcio al passato. E si butta ciò che è vecchio, ideali e persone. Siamo disposti a tutto, anche ad abbandonare noi stessi, a gettare via l’uomo di ieri in attesa di un altro migliore che dovrebbe arrivare domani. E che mai arriverà.

Guido Mazzolini