In un’altra vita ci siamo conosciuti da ragazzi, incontrati per caso in un punto qualsiasi della nostra adolescenza. Io e te giovani e ingenui, occhi grandi e jeans sdruciti, scarpe da ginnastica e risate. Felici, lo so, spudorati e ingordi, con la vita davanti, ma il destino ha permesso che il miracolo accadesse troppo tardi, in un tempo sbagliato che ha visto spegnerci come una stella che muore.
In un’altra vita ci siamo capiti all’istante, intuiti in un battito di ciglia, in un duello di sguardi. Io per te, tu per me. Non abbiamo faticato a sincronizzare i desideri, a far seguire l’incontro e a trasformarlo in verità meravigliosa. Tutto è stato facile, spontaneo come gettarsi nell’acqua di un fiume e seguirne la corrente, lasciando fare alla natura e all’istinto che da sempre unisce le anime.
In un’altra vita mi hai presentato i tuoi genitori, tuo padre mi ha guardato storto, soppesando il mio essere straniero, tua madre invece ha sorriso con dolcezza, perché le sono bastati i tuoi occhi per capire che tutto era già successo nei nostri sogni.
In un’altra vita ci siamo sposati in una chiesa di campagna, mio padre ha pianto mentre il tuo è rimasto serio. Abbiamo avuto figli, un gatto, un cane e una casa piena di noi, oppure un altro destino, ma in ogni futuro siamo rimasti una di quelle coppie rare che sfidano il tempo e crescono insieme, e nemmeno ci fanno caso.
In un’altra vita abbiamo diviso il pane quotidiano, il sudore, la fatica, la gioia e le lacrime, sperimentando il prodigio di vedersi, incontrarsi, scoprire che esistono sentimenti invincibili che sfidano il tempo, perché nessuno comprende la profondità dell’oceano se prima non si è tuffato trattenendo il fiato e intuendone l’abisso.
In un’altra vita siamo invecchiati appoggiati, adesi, acciaccati e contorti come ulivi, attraversati da noi, ma con la certezza di appartenersi al di là del mondo, al di là tempo.
Certe coincidenze sono uniche come i desideri che si avverano. Certi destini non sono per tutti e accadono soltanto nei sogni, oppure in un’altra vita.
Guido Mazzolini
Molo bella. Non so se interpreto come l’autore vorrebbe, ma intuisco fra sue righe ciò che io credo e sento: ogni vita può diventare un’altra vita… 🙋♀️
Io l’ho letta più come il rimpianto per qualcosa che non è accaduta, ma ognuno interpreta a modo suo, è il bello della lettura, no? Grazie pe la visita e a presto. Elena.
il mio ultimo post ti piacera’ e’ DECAMEROVIRUS! complimenti per il tuo bel blog! pal
Bellissimo racconto che è un pezzo di vita.
Hai ragione, grazie pe la visita gradita!