Archivio per Maggio, 2022


Sei ora e invadi un sogno. Rimani,
come la nuvola in cielo, il marinaio sul pontile,
come il fiordaliso al campo e le mie labbra strette.
Sei come sorriso, pianto e voce. Ogni cosa
che hai di me – preso tra le tue braccia,
sacrificato come vittima, protetto, dissetato,
sciolto tra i capelli e nel respiro- risuona
come cetra al ramo, nelle melodie del vento.
Danzami come il quarto tempo di un bolero,
il piede sollevato e gli occhi dentro,
noi provvisori e intrisi di stupore.

Guido Mazzolini

Certi ricordi non hanno forma o spessore, eppure occupano gran parte della memoria in un ritornello di immagini. Non capisci quale sia il trucco e come riescano a trovare la via per arrivare alle labbra, per scendere in gola, insediarsi sotto la lingua e restare inattivi. Al principio non ci fai caso, succhi il sapore senza curarti degli effetti, poi semplicemente non puoi più farne a meno, un respiro alla volta cominci a percepire un battito di cuore più deciso. Brindi all’amore che non c’è più, quello scappato, evaporato, svanito a tal punto che ti attraversa il dubbio che non sia esistito. Dubbi più perfidi del dolore e dei rimpianti per aver ingoiato quello che sentivi nel petto, le parole che avresti dovuto dire e quelle che non hai trattenuto. Rivedi quel tempo e ne conti i minuti, i giorni, le notti. Tempi misurati a battiti di cuore, albe e tramonti vicini, le stesse parabole nei vostri pensieri.
Ora questo ritornare a quel punto ti taglia in due l’anima e ti restituisce un tempo così diverso da quegli oceani di gioia, da quei mattini cobalto e sconfinati. Difficile raccogliere le molliche lasciate sul terreno, è passato troppo tempo e gli uccelli le hanno portate via. Amore benedetto che non hai vissuto. Amore soffocato ancora piccolo, giovane e indecoroso, accudito dalle fate e ammazzato dalle streghe, ammainato come una bandiera. Un altro esercizio del ricordo che non puoi nemmeno sfiorare, eppure anche nel silenzio rimane un regalo, offerto da un luogo di luce che fu solo nostro, un essere grati per quel tanto che abbiamo avuto e che con noi è rimasto.

Guido Mazzolini