Io sono ciò che tocchi
soltanto uno sfiorare lieve
un cinguettio di ciglia
tra notti sospese d’agguato
e fonda reclini la fronte
mentre osservi un vagolare di pensieri
sorgere dal basso e risalire.
Tu sei furore e coppa a mano chiusa,
perla degli occhi, il vaso di una narice
e appendice densa e scura a destra e in mezzo,
spelonca bagnata e galera
quand’ero smarrito e mi hai raccolto
per farmi roteare come un astro
e – lanciato nel vuoto-
diventare punto lontano
perduto universo esploso
in un moltiplicarsi di colori.
Riporto questa poesia che mi piace moltissimo. Bello pensare di trovarsi smarriti e di avere il dono di qualcuno disposto a raccoglierci.
Elena
Che bella questa poesia di Mazzolini
Buonanotte Elena 😉
Piace molto anche a me, grazie per la visita e buona giornata!
lo smarrimento è una sensazione incomprensibile e terribile come le vertigini.
Sì, però tanto affascinante, almeno secondo me. Ciao e a presto!
Good! Grazie, per aver riportato questa bella poesia🙂 …’ e mi hai raccolto
per farmi roteare…🧡 E l’ ultima frase mi fa, la mia interezza, non sentirla un po’ persa ma invece più elevata
Grazie Laura, e a prestissimo!!!