“Per cominciare, scrivere questo libro mi è sembrato un viaggio possibile tra le parole. 54 concetti, suggestioni brevi, termini per impostare un dialogo. Ho voluto incoraggiare il confronto, l’alterità, in poche parole il testo è un invito ad aprirsi al prossimo, rischiando anche delusioni o brutte sorprese, ma credo valga sempre la pena vincere la tentazione -tipica di questo tempo- di essere malfidenti, arroccati e trattenuti nell’aprire le braccia. A noi scegliere come vivere, in solitudine o in moltitudine, diffidenti o grati. Un termine dopo l’altro, una parola alla volta, mi sono accorto di quanto universo si possa racchiudere in una sensazione sola, in un affetto, nel respiro che accelera raccontando di me, e in fondo parlando di me parlo anche dell’uomo, di questa creatura meravigliosa e meravigliata, pronta ad afferrare le stelle, angelo e bestia, elevato ma sempre disposto ad involvere. A ognuno di noi un destino sempre incerto, nebuloso, mai chiaro e definito. Ma a pensarci meglio siamo tutti dentro la stessa storia che ci conduce al mistero, a una domanda che cerca risposta, al nostro essere creature create. Il resto è da leggere, e non chiedo di più. Vogliatemi bene, se vi va.”
Per ora dici ancora poco ma non importa: non vedo l’ora di leggere il tuo nuovo libro. Chissà cosa significa D.d.d. Dovrebbero essere le iniziali del titolo. Tutto oggi che ci sto pensando. Boh! Delicato dolore dietro? Naaa, troppo erotico. Divento dolce delicatamente? Troppo pasticceria. Dove desidero danzare? Uffa, non ne ho idea, e voi? Elena.