Si muore quando cala il sipario del tempo, ma anche quando smettiamo di chiedere e bruciamo l’ultima domanda nel fuoco del cinismo. Si invecchia quando ammazziamo la curiosità e con essa sprofondiamo in un baratro che inghiotte ogni scintilla. Uscirne è difficile, crediamo solo all’ineluttabile, ci abituiamo a non sperare e indossiamo le scarpe comode di chi ha già visto tutto. Al contrario, la fiamma brucia quando accogliamo il mistero. In questo modo possiamo essere fratelli delle persone, degli animali e delle piante. In questo modo il nostro fuoco potrebbe bruciare il mondo intero e consumare la finzione di una vita costruita su misura, come un vestito da indossare in ogni occasione.
Mediocri orizzonti, voli rasoterra e senza piume. Basterebbe alzare gli occhi per scorgere l’infinito che aspetta oltre il confine, oltre la gabbia che ci contiene e ci impedisce di spalancare le braccia.
–Destinati a direzioni diverse– di Guido Mazzolini