Posts contrassegnato dai tag ‘niente’

Scrivo poesie perché non serve a niente, mi piace il gesto vano e la minuziosa perdita di un tempo regalato inutilmente, l’arrendersi nel ricordo vago concesso come dono, come un gioiello prezioso da conservare in eterno.
Scrivo poesie e stupito le guardo nascere come gemme in primavera, come briciole di un sogno nitido al risveglio. Le sento crescere dentro come un’idea di espressione, sono piccoli suoni di una parola vera, di un verbo autentico che potrebbe essere unico e invece rappresenta il sentire di una moltitudine indefinita, dal primo vagito perso nella notte del tempo fino all’ultimo respiro del mondo, perché l’uomo non è soltanto somma delle proprie personali esperienze ma anche e soprattutto insieme dei sogni e desideri più intimi e quelli sono comuni a tutta l’umanità.
Scrivo poesie perché mi rappresentano, sono tanti me stesso calati in dimensioni nuove e apparentemente irraggiungibili, tolgono le maschere e il fango che incrosta i miei occhi; sono proiezioni di un Io diverso e inaspettato, alla stesso tempo simile e differente, comparsa o protagonista assoluto di una storia.
Scrivo poesie perché non posso farne a meno, è una condanna severa giustamente inflitta e un delizioso stillicidio di pena; è l’irrinunciabile bisogno di alzare bianche vele, l’istinto benedetto di Ulisse o il maledetto desiderio di salpare verso terre sconosciute.
Scrivo poesie come sola giustificazione al mio malessere, alla parte più scura di me che non accolgo e detesto, all’ombra che spegne il sole caldo, al sale di lacrime amare e all’urlo di rabbia e di bestia ferita.
Scrivo poesie per non scriverne più, ogni volta come fosse l’ultima occasione, perché ogni strada porta a direzioni affascinanti ed insondabili ma quanto è difficile dimenticare la prudenza meschina o l’umana convenienza del sopravvivere quieto tracciando un passo in più nel futuro ed uno in meno nel tempo concesso.
Scrivo poesie per te che stai leggendo ora, lettore senza nome e sconosciuto amico. Le scrivo perché sono vivo, respiro, penso e credo; perché la Vita è la perfetta poesia, la più splendente e disperata, è quella ancora da cantare, quella che mai scriverò.