Siamo fragili come fili d’erba, come foglie che penzolano dai rami. E nemmeno lo sappiamo, nemmeno ce ne accorgiamo. Provvisori come una goccia d’acqua che scivola sul vetro, in un attimo non ci siamo più. E non possiamo farci niente, soltanto goderci l’attimo che se ne va. Oppure potremmo cambiare la percezione delle cose e imparare a farcene una ragione, ma nemmeno quello sarebbe giusto. Così finiamo per considerare tutto un problema e ragioniamo troppo, quando dovremmo soltanto pensare meno e vivere di più.

Guido Mazzolini

commenti
  1. Yume no Kamen ha detto:

    Bellissima poesia, toccante, stessa cosa che sto pensando con la mia sordità, ho imparato a conviverla accettandola come mia compagna e smettere di considerarla come uno problema o una scusa.
    Grazie per l’articolo

  2. wwayne ha detto:

    Ennesimo post – capolavoro. Sono sempre più orgoglioso di essere da tempo un tuo follower.

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