Ciò che non sai ancora
poeta sgangherato
che credi possibile agguantare la luna
nel riverbero di una pozza scura
cercando di trovare
a te solo svelata
l’accezione nascosta
nel pallido tratteggio
di un disco capovolto al cielo,
ciò che ancora ignori
è la purezza del suono
la sua genesi sacra di parola
che non sgorga da te come fonte pulita
ma attraverso la gola
e la tua voce di meretrice scalza,
poiché la scura matita
che credi trasformata in spada
non è niente più di una chiave rugginosa
con la quale spalancare il cancello del mondo
e rubare parole alla gente
spargendo seme sterile
in un deserto di sogno.
L’ha ribloggato su Alessandria today.
Eh, povera poesia: potenza che non muove nulla, se non l’anima, e solo quand’essa si lascia muovere… Ogni tanto il poeta dovrà ricordarsi questi versi, per non cadere in tentazione.
anche se muovere un’anima è già una gran cosa… Ciao irriverente!!!!!
È vero, e non sono in molti quelli che ci riescono: sarebbe già una vittoria. 🙂